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"'Regina del silenzio' è un poemetto da cui altri critici potranno forse trarre significati nascosti, addirittura allusioni, allegorie. Qualcuno vi leggerà il gioco, il tentativo di seduzione. A noi piace presentarlo cosi, come un'effusione, un canto sincero, che ripete l'eco di letture e modelli letterari profondamente assimilati e amati. Modelli classici che l'Anonimo autore reinventa e rivive, nella propria originale, ribelle e persino, a tratti, scandalosa o scandalizzante, sensibilità, per dare parole a una gelosa e muta ferita. 'Regina del silenzio' si muove in un'atmosfera quasi atemporale : un'esaltazione amorosa, un sentimento forte, radicato nel corpo, nato da 'un nulla' nella chiara coscienza del nulla." (Dalla Postfazione di Piera Mattei)